Bruno Tognolini
ROBOT
Catalogo raccontato
dei principali Avatar Servo Robota per ragazzi e bambini


Illustrazioni di MARCO SOMÀ
RCS Ragazzi, novembre 2014

Cartonato cucito - Formato 30 x 26,8 - Pagine 80 - Prezzo 25 Euro


PRESENTAZIONI
  • Elogio di una commissione
  • Nuovo libro e libro nuovo
  • E cosa si vede avanti?
  • Matrimoni travagliati di linguaggi
  • La struttura del libro
  • Il prezzo


  • ASSAGGI
  • Indice dei nomi dei Robot
  • Intermezzo 1. IL CATALOGO (tavola e testo)
  • Scheda Robot 1. Ragibrast ULTRO (tavola e testo)
  • Intermezzo 2. L'INIZIO (tavola e testo)
  • Scheda Robot 12. Roboguard BULDO (tavola)
  • Fine (tavola)


  • RECENSIONI E OPINIONI
  • Carla Ghisalberti sul blog LETTURA CANDITA dell'18/11/2014



  • Il libro può essere acquistato online presso





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    Elogio di una commissione
    Devo molto di questo libro a Mara Pace.
    In un lontano Festivalleteratura di Mantova, credo nel 2011, mi fece un'intervista sulla fantascienza, che entrambi adoriamo.
    Ma - ci si chiedeva nell'intervista - può un poeta per bambini, autore di rime flautate, adorare la fantascenza? Può, quando scrive i suoi romanzi, scriverne tre su tre di fantascienza (Salto nell'Ultramondo, psico-fantascienza; Lilim del tramonto, cyber-fantascienza; Lunamoonda, fantascienza distopica post-human)? Può: l'ha fatto.
    Questo malgrado la fantascienza, per piccoli e grandi, abbia vita assai difficile in libreria, soprattutto in Italia. Mentre i gialli, che con lei condividevano la suburra delle edicole fino a venti anni fa, son stati assunti nell'olimpo della letteratura mainstream, la fantascienza striscia ancora derelitta nei bassifondi del genere. Pazienza, a me piace tanto: leggerla, e ancora la leggo, e scriverla, e da un pezzo non la scrivevo.

    Ed ecco Mara, che nel giugno del 2012 arriva bel bella e mi chiede se ho voglia di scrivere un libro per RCS Ragazzi "sui robot". Lo chiede proprio a me, proprio perché ha letto e apprezzato quei tre libri di cui sopra. E precisa: un libro pregiato, grande, impegnativo, con tante illustrazioni di alto livello. E conclude: solo tu lo puoi fare.
    Io avevo fino allora ricevuto ben poche "commissioni" dagli editori, soddisfacendone solo due: quella dei Topipittori, che mi chiedevano "un libro sulla mia infanzia" (Doppio blu), e tanti anni prima quella di Giunti, che mi chiedeva "un libro sulla timidezza" (Guance ciliegine). Ma la commissione di Mara era altra cosa. Era perfetta, armoniosa, ineludibile, quella che gli editori dovrebbero sempre avanzare: mi viene chiesto di scrivere un libro che io avevo voglia di scrivere e non lo sapevo. Dissi subito di sì, e nel settembre del 2012 mi misi a scrivere.
    Come forse alcuni addetti ai lavori sanno, Mara ha dovuto poi seguire questo libro (la scrittura, l'editing, e ahimé - anzi, ahilei, come si dice qui sotto - la grafica) come "collaboratrice a progetto" della RCS Ragazzi, da (valorosa) redattrice interna che era. L'ha fatto nel più imperturbabile e soave e profondo e perfetto dei modi.
    Brava, Mara!


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    Un nuovo libro, ma anche un libro nuovo
    Questo è un libro che mi sta molto a cuore. Non dovrei dirlo, per almeno due motivi.
    Primo motivo: genitorialità. Un autore non dovrebbe fare figli e figliastri, fra i suoi libri. E infatti sono tutti figli miei, legittimi, in linea diretta, tutti voluti, nessun incidente, e tutti amati. Ma questo mi sta molto a cuore.
    Secondo motivo: scaramanzia. Altri libri, che mi stavano e mi stanno molto a cuore (due per tutti: Doppio blu e Ciò che non lava l'acqua), non hanno avuto fin qui un bel cammino fecondo di copie e lettori. Ma pazienza, così è sempre stato: forse davvero l'autore non è il miglior giudice delle sue proprie opere.
    Fa lo stesso: ROBOT mi sta molto a cuore. Io lo dico, poi lui faccia il cammino che deve.

    Mi sta a cuore per la sua FORMA, che è nuova e insolita.
    Perché dopo anni di libri in rime e versi (i recenti Attacchino e Storie del Viavai son stati scritti quindici anni fa), ROBOT è finalmente un libro in prosa. Anzi: in due prose diverse. La lingua gergale e artefatta delle Schede, un italiano di sottogenere tecnologico, che fluisce gagliardo scimmiottando sintassi e locuzioni di cataloghi e manuali dei più svariati aggeggi digitali. Ma sotto questa skin, questa pelle techno, cela un core (nucleo, in inglese, ma anche cuore, in napoletano) ben caldo, affettuoso, ironico, allegro e benevolo. Che poi negli Intermezzi di Tatanko, come si vedrà, swoppa in un'altra lingua, in una prosa poetica più piana, sorniona e sorridente, dove la rima e il metro tornano dalla finestra a riprendersi ciò che ritengono gli spetti.

    Mi sta a cuore per i suoi CONTENUTI, che sono nuovi e insoliti.
    Perché parlano ai bambini di tecnologia: presente, futura, sostenibile, insostenibile, desiderabile, odiosa, salvifica, nefasta, ma lì, davanti a noi. E fra pochissimo qui, fra noi. Ne parlano con la calda e benevola ironia di cui sopra, con allegria e addirittura comicità: ma senza mai rinunciare a prendere parte, partito e posizione. Senza sottrarsi al dovere dei padri di dire ai figli - fra le righe nella lingua tecno-oggettiva delle Schede, e in faccia nella lingua diritta e gaglioffa del Dio Bisonte - cosa un adulto vede se guarda avanti.

    Non cosa c'è avanti, attenzione: cosa un adulto che guarda avanti vede.
    E cosa vede?


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    Cosa si vede avanti?
    Non lo so. Il mio compito è immaginare, fantasticare, raccontare. Fantasticare, nel caso di questo libro, partendo dal sapere tecnologico che tutti ci accomuna, e che io come vecchio "smanettone" di computer ho forse più di altri coltivato. Fantasticare partendo da una scienza. Che abbreviato si dice: fanta-scienza.

    E che visioni ci porta questo fantasticare? Cosa si vede da qui?
    È un libro tecnopessimista o tecnottimista? Questi Robot sono paurosi o attraenti?
    Entrambe le cose, con una in più: son divertenti
    .
    Così come divertente e divertito è il nostro gaglioffo Tatanko dio Bisonte, che periodicamente, senza un pensiero al mondo, ballando e cantando, scioglie i cuboni di ghiaccio che tiene ai Poli, manda giù i suoi diluvi universali, una bella lavata al Pianeta e via, daccapo. "A wholly new start", come dicono gli americani: un nuovo inizio vero. Si riparte da zero.
    E questo fa ridere? Certo! C'è un'allegria del sapere che da Democrito ad Einstein per fortuna non ci ha mai abbandonato.
    La cosa importante è che scherzando e ridendo, dopo ogni inesorabile catastrofe, si abbia la possibilità di ripartire. Di riprovarci ancora, un'altra volta.

    Io racconto in questo libro venti Robot: divertenti, inqiuetanti e attraenti.

    Divertenti perché la risata apre la mente alla scoperta, l'allegria apre l'attesa alla sorpresa, all'accoglienza operosa di ciò che il tempo ci porta. Mentre al contrario la profezia catastrofica irosa, tragica, iettatoria, fa volgere altrove gli occhi annoiati e pensare ad altro.
    Inquietanti perché anche il futuro lo è, e forse dev'esserlo: altrimenti non staremmo sul chi vive, a tenerlo d'occhio per tentare di guidarlo. Le venti Schede hanno un passo elencatorio, piatto fino alla quindicesima: poi decollano, in un crescendo d'inquietudine, disagio, forse paura.
    E attraenti, perché come sopra, anche il futuro lo è, deve esserlo. Guai a quella generazione che non veda davanti a sé un futuro attraente: in quel futuro non troverà niente, diceva Salvemini, perché non ci avrà messo niente. Non avrà gettato niente oltre quel muro.

    Attraenti. Ho cercato di narrare venti Robot che forse faranno ridere i bambini, faranno forse un po' paura ai grandi, e che sotto sotto forse i bambini vorrebbero avere. Non so se sarà così, lo scoprirò col tempo, negli incontri con le scuole, parlando coi lettori e le maestre.
    Però verrebbe dire già da adesso: dei Robot che ti fanno i fiocchi nelle scarpe, i trucchi in faccia, i giochi che vuoi, non saranno del tutto nuovi a bambini che si fanno fare i fiocchi nelle scarpe, portare in passeggino fino ai cinque anni, insegnare e guidare i giochi da clown a ore...


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    Matrimoni travagliati di linguaggi
    Prima di tutto una lode ulteriore a Mara Pace, che oltre ad avermi suggerito questo libro, come si dice sopra, ha stoicamente mediato un fiero e luminoso disaccordo fra autore del testo e grafica dell'editore. Non parlo d'illustrazione, attenzione: le illustrazioni sono uno splendore. Parlo di grafica.
    Qui su questo non mi dilungherò, poiché giova tacere, e poiché in fondo, come dirò più avanti, non sono affatto sicuro d'avere ragione. Mi limiterò a citare un'affermazione del grande Beppe Chia, grafico di numerosi libri e stampe della letteratura per l'infanzia (fra i miei, Mamma Lingua e Nidi di note): "Quando il lavoro del grafico è ben fatto - dice Chia - non si vede". Come la colonna sonora o la fotografia non si colgono nei film veramente ben riusciti.

    Non scenderò nei dettagli della dialettica fra testo inteso come testo e testo inteso come immagine: nella disamina dei casi in cui - e delle misure oltre cui - testo e immagine, venendo a matrimonio, fondendosi e confondendosi, miscelando identità e autonomie, si arricchiscono o impoveriscono a vicenda. Non spiegherò come vorrei, con molte righe, che secondo un poeta le parole devono saltare in mente, più che saltare agli occhi. Troppo estesa la questione: un'altra volta. Diciamo che siamo arrivati, grazie alle forze d'interposizione di Mara, a un'onorevole mediazione.

    Io posso esser rimasto scontento, per esempio, di alcuni testi ondulanti, dove l'onda richiede agli occhi (perlomeno ai miei) qualche ricerca e ritardo in più nel trovare il ritorno a margine all'onda di sotto (e poi: perché, santo iddio degli scribi, all'onda di sotto e non alla riga di sotto? davvero, perché? mi sfugge!); scontento di alcune posposizioni (stessa tavola) nell'ordine delle voci fisse nelle schede (in genere il paragrafo 3 viene prima del 2 e dell'1 - cioè, in occidente, sopra: ma mi si dice che il bambino legge ormai la pagina "a mappa", con sguardo sintetico olistico che poi ricompone).
    Sia come sia, le mediazioni sono così: entrambe le parti rinunciano a qualcosa. Non faccio alcuna fatica a immaginare che la grafica dell'editore, dalla sua parte, sia rimasta altrettanto scontenta di non aver potuto comporre il suo quadro nella piena potenza visiva di cui era capace, usando le mie parole come pennellate.

    Comunque dài, alla fine sarà un bel libro. Le illustrazioni sono stupende. Io sono sorpreso e commosso dalle tavole degli Intermezzi, dal Dio Bisonte; sono incantato dalla maggior parte delle immagini dei "miei" Robot, incuriosito da alcune e perplesso di pochissime, due o tre.
    Ecco, a chiusura, un'importante dato in questa dialettica fra testo e grafica: la gran parte delle persone a cui ho mostrato l'impaginato, gente degna di fede, ha detto che il libro è bello ed efficace. Avranno di certo ragione tutti, e torto io. Sono una Gnomo Poeta ormai Anziano, minatore e intagliatore di parole, che divengano preziose, non qualunque. E tale restino, anche in un libro in prosa, e fatto a schede: me lo si perdoni.



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    La struttura del libro


    Il libro è diviso ventisei capitoli: venti Schede Robot e sei Intermezzi, intercalati ogni quattro Schede.

    Negli Intermezzi parla "Tatanko, l'antico primo dio Bisonte Bianco". I loro titoli sono:
  • I . IL CATALOGO
  • II . L'INIZIO
  • III . LA CRESCITA
  • IV . LA VETTA
  • V . LA CADUTA
  • VI . LA FINE?
  • Le venti Schede Robot illustrano ogni articolo con cinque voci (non sempre nell'ordine):
  • 1 . MODELLO, con le sottovoci:
  • # Tipo: (Avatar Robota o Servo Robota)
    # Nome di fabbrica: (esempio) RAGIBRAST®
    # Acronimo per: (esempio) RObot che AGIta le BRAccia negli STadi
    # Niconomi più comuni: (esempio) ULTRO, RABBIO, TARRO

  • 2 . POTENZA, con le sottovoci:
  • # Processore: (esempio) Mentina® 2.3 (230 Idee al Secondo)
    # Classe: esempio: Bruco (coefficiente IA: 0,9% dell'umano)
    # Durata batteria: (esempio) 24 ore (di urlo continuo)
    # Durata vita: (esempio) 4 anni (dopo impazzisce)

  • 3 . ABILITÀ
  • La voce più ampia, che descrive le specifiche abilità, scopi, funzionamenti del Robot.

  • 4 . ACCESSORI E OPTIONAL
  • Voce più breve che presenta alcune funzionalità ulteriori, acquisibili con upgrade extra.

  • 5 . PRECAUZIONI
  • Voce che illustra, forse talora in forme reticenti, i casi di possibile malfunzionamento del Robot.



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    Indice dei Nomi e Niconomi dei 20 Robot
    1. "ULTRO" – Mod: Ragibrast® (Robot che Agita le Braccia negli Stadi)
    Agita le braccia, urla e insulta negli stadi vestendo i colori della tua squadra

    2. "DOGGO" – Mod: Rescican® (Robot che Esce il Cane)
    Porta fuori il cane a fare i suoi bisogni

    3. "BLABLO" – Mod: Roblacont® (Robot che fa Bla-bla per Conto Tuo)
    Parla al telefono per conto tuo con le persone noiose

    4. "SEKKIO" – Mod: Ramiprof® (Robot Amico Prof)
    Aiuta nello studio, ripete lezioni, interroga, sussurra riepiloghi durante la notte

    5. "ZAPPO" – Mod: Rortogiar® (Robot Ortolano Giardiniere)
    Semina, pianta, innaffia, crea giardini di ogni tipo in casa e fuori

    6. "FIOKKO" – Mod: Rallafiok® (Robot che Allaccia i Fiocchi)
    Allaccia i fiocchi delle scarpe e fa altri nodi

    7. "GAMO" – Mod: Rogiocon® (Robot che Gioca Con)
    Gioca con te, contro di te, coi tuoi amici, contro i tuoi amici, contro i Gamo dei tuoi amici

    8. "GRIFFO" – Mod: Rocomet® (Robot Oggi Cosa Mi Metto)
    Sceglie i vestiti che indossi ogni giorno, ordina anline negli store quali mancano

    9. "BANKIO" – Mod: Rogepag® (Robot che ti gestisce la paghetta)
    Conserva, concede o nega, amministra e investe i tuoi risparmietti

    10. "KUNTO" – Mod: Rolenot® (Robot che Legge di Notte)
    Con effetti speciali di luce e suono, legge libri e storie finché ti addormenti

    11. "BUSKO" – Mod: Rodapik® (Robot Da Picchiare)
    Fa la faccia da schiaffi e prende schiaffi da te quando sei arrabbiato

    12. "BULDO" – Mod: Roboguard® (Robot Body Guard)
    Fuori casa è la tua guardia del corpo, in casa la security contro i ladri

    13. "PILLO" – Mod: Ropelum® (Robot Peluche Multiforme)
    Assume assumere forme, voci e comportamenti coccolosi di centinaia di peluche

    14. "TRUKKIO" – Mod: Restekids® (Robot Estetista Kids)
    Alla mattina ti aiuta a lavarti, pettinarti, truccarti, tatuaggio temp, scultura dei capelli, etc.

    15. "ROKKIO" – Mod: Roborock® (Robot Rocker)
    Suona e canta con te con funzioni iperkaraoke, feste, dediche e lezioni di musica

    16. "ZOZZO" – Mod: Rockepul® (Robot Che Pulisce)
    Pulisce, disinfesta, derattizza, con specializzazione in situazioni luride e puzzolenti

    17. "MEKKO" – Mod: Roribot® (Robot che Ripara Robot)
    Ripara gli altri Robot quando si guastano e si ripara da solo quando si guasta

    18. "GENIO" – Mod: Rocobot® (Robot che Costruisce Robot)
    Inventa, progetta e costruisce i robot che ti occorrono

    19. "MIMIO" – Mod: Ramicuor® (Robot Amico del Cuore)
    Il tuo amico del cuore, come lo vuoi tu

    20. "SOSIO" – Mod: Robotu® (Robot che sei Tu)
    Tua copia esatta, va dove vai tu, fa ciò che fai tu, è ciò che sei tu


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    Il prezzo
    Recita il contratto editoriale, di questo e di tanti altri libri: "Il prezzo di vendita al pubblico è stabilito dalla casa editrice, cui è riconosciuta la facoltà di variarlo di volta in volta a seconda delle esigenze commerciali senza doverne dare preventiva segnalazione all'autore...".
    Vale a dire: l'autore al prezzo non deve pensarci proprio.
    Io invece ci penso, e so bene che seleziono i miei lettori, con quei 25 Euro. Dico loro: tu sì, tu no. Coi tempi che corrono, una bella scrematura. E il rammarico di immaginare un lettore che vorrebbe avere quel mio libro ma non può, è diverso ma poco inferiore a quello dell'altro lettore, che potrebbe averlo ma non lo vuole.

    E tuttavia viviamo nel mercato: in certa misura a un prezzo corrisponde un valore dell'opera, o perlomeno del manufatto.
    "Robot" esce poco dopo "Storie del Viavai". Il primo costa 25 Euro, il secondo 5,90; il primo è grande 30 x 26.8, il secondo è piccolo 13 x 19.5; il primo ha grandi tavole illustrate e figure e figurine sparse ovunque, il secondo non ha quasi illustrazioni; il primo ha richiesto parecchio lavoro grafico, il secondo quasi nessuno; non ho notizie di qualità e grammatura della carta, ma penso siano spartite in proporzione.
    Bene, tutto ciò detto e premesso, io spero con ardore che i miei lettori, voltando il libro per vederne il prezzo, non si chiedano accigliati e delusi: ma per chi si è messo a scrivere Tognolini?

    Un giorno, quando potrò brandire una forza contrattuale adeguata, e sopratutto la faccia e l'animo necessari per imporla, quel lettore vedrà apparire nei miei libri la dicitura "prezzo imposto dall'autore... TOT Euro".
    Fino ad allora, non me ne faccia colpa.


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    TAVOLE E TESTI IN ASSAGGIO
    NOTA. Chi vorrà leggere i testi di queste pagine in assaggio, e per farlo dovrà ingrandire molto l'immagine,
    tenga conto che il libro è di grande formato: nella stampa si leggerà con agio.

    Intermezzo 1. IL CATALOGO



    Woha, vitellino umano, ti saluto!
    Sono Tatanko, l'antico primo dio Bisonte Bianco.
    Con grandi corna curve sulla testa, sapessi che mal di testa!
    Ti parlo da un mondo futuro, che è la tua Terra tornata alla selva.
    Ah sì, solo immense foreste coprono ora la vecchia palla! E steppe, deserti e ghiacciai.
    Vedessi! è più bella che mai!
    Nemmeno una città, neanche un paesino, nemmeno una casipola con dietro il suo giardino.
    Neanche una strada, neanche un binario, neanche un ponte.
    Tutto finito, cancellata la lavagna: si torna al via, all'inizio!
    Solo due branchi di umani scimmioni, coperti di pelli, coi loro curiosi bastoni.
    E bestie e bestioni, e uccelli e scorpioni, e serpenti.
    Adesso ti racconto, zitto e senti.

    Ero qui, seduto all'ombra di questa sequoia, che morivo di noia nei millenni, quando ho trovato questo catalogo di attrezzi. Esatto, proprio quello che ora hai in mano.
    Ultimo avanzo del grande impero umano, e chissà come ha fatto a sfuggire alla mia pulizia.
    E insomma vedo nella prateria frullare al vento un foglio colorato.
    “Quella è carta!” mi dico stupefatto. Lo raccolgo ed eccolo qui: pulito, stirato, rimessi insieme i pezzi. Un catalogo di quei vostri antichi attrezzi che chiamavate ROBOT.
    Me lo son letto per mille anni. Woha! Strabiliante!

    Ma ora Tatanko si siede al tuo fianco e sta zitto.
    Adesso leggi tu cosa c'è scritto.


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    Scheda Robot - 1 RAGIBRAST "ULTRO"



    MODELLO
    Tipo
    : Avatar Robota
    Nome di fabbrica: RAGIBRAST®
    Acronimo per: RObot che AGIta le BRAccia negli STadi
    Niconomi più comuni: ULTRO, RABBIO, TARRO

    POTENZA
    Processore:
    Mentina® 2.3 (230 Idee al Secondo)
    Classe: Bruco (coefficiente IA: 0,9% dell'umano)
    Durata batteria: 24 ore (di urlo continuo)
    Durata vita: 4 anni (dopo impazzisce)

    ABILITà
  • Il Ragibrast® “Ultro” è un robot villano, rissoso, screanzato, collerico e urlone.
  • Come dice il suo nome, sua abilità principale è agitare le braccia urlando.
  • Il suo uso principale è negli stadi, dove svolge tutti i compiti di un tifoso ultrà, risparmiando ai tifosi umani fatica, sgolamento e rischio di buscarle.
  • Può agitare le braccia ed eseguire gesti con le dita in 26 stili diversi, programmabili prima della partita e commutabili in tempo reale in risposta alla tifoseria avversaria.
  • Può essere sincronizzato in wi-fi con altri Ragibrast® presenti nello stadio, componendo coreografie di agitamenti di braccia corali, nelle modalità Ola®, Gorilla.Furiosi®, Foresta.Nel.Vento ®, e altre acquistabili online.
  • Oltre ad agitare le braccia, è in grado di urlare insulti a voce altissima contro l'arbitro, i giocatori in campo e i tifosi avversari.
  • Intensità dell'agitamento di braccia e volume d'urlo son modulabili con un cursore da 1 a 100. Si consiglia tuttavia di evitare i valori massimi, nei quali il Ragibrast® tende a decollare.
  • La dotazione base di insulti è in italiano standard TV, con potenza e volgarità modulabili da 1 a 100.
  • Oltre agli urli, il Ragibrast® può intonare inni e canti, selezionabili a mano da un repertorio di 1000 brani, o auto selezionati sui canti di altri Ragibrast® presenti sugli spalti, coi quali il tuo Ultro canterà in coro.
  • Il modello base è fornito con sciarpa, cuffia, bandiere, etc., in Memostoffa® Chromosport ®, che cambia con un clic colori e stemmi delle squadre del campionato italiano di serie A.

    ACCESSORI E OPTIONAL
  • Estensione Chromosport Mundial.Plus®, in grado di configurare sciarpa, cuffia, bandiere, etc., coi colori di tutte le squadre di serie B, C, D, E, e Dilettanti di tutti i paesi d'Italia e del mondo.
  • Estensione insulti Tamarro.Plus®, con dizionari in 116 lingue del mondo e 58 dialetti d'Italia.

    PRECAUZIONI
  • I casi di malfunzionamento del RAGIBRAST® sono riconducibili a uso improprio da parte degli umani.
  • Esempi. è stato riportato il caso di un bambino di nove anni che, dopo l'ennesimo brutto voto e nota per i genitori, si è recato a scuola col suo Ultro mascherato da scolaro. Entrato in classe l'ha attivato contro la maestra, con intensità agitamento braccia a 50, volume urlo a 70 e volgarità degli insulti a 80. Non è stata una buona idea.


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    Intermezzo 2. L'INIZIO




    Woha, vitellino, hai visto? Ultro, Doggo, Blablo, Sekkio…
    Pensare che sembrava solo un gioco, soltanto due milioni di anni fa. Io vi guardavo, umani scimpanzoni, lì ad armeggiare coi vostri bastoni, che tenerezza! Uno di voi non arriva a chiappare la mela, un altro prende un ramo, lo spezza, lo spoglia, gli toglie la foglia, lo rizza e stacca il frutto. MUUUH! Grandi corna, dice Tatanko: è fatto! Da lì in poi è questione di tempo.

    Passa un'era e un umano Cromagnone scheggia per caso una scaglia di ossidiana; il bordo è affilato, si taglia il dito, bestemmia me, quell'ingrato scimunito, poi ci pensa e lega la scaglia in cima a un bastone. Lo scaglia e infilza un caprone.

    Passa un'era e un ramo elastico, che un Erectus aveva piegato, gli sfugge e si rizza di colpo mollandogli una papagna in pieno grugno. Lui urla, bestemmia me, agita il pugno, poi guarda quel ramo, lo piega, lo lega, ed ecco l'arco, che scaglia più lontano del suo stupido braccio. E becca due caproni e un colombaccio.

    Passano molte ere ed ecco un Sapiens che guarda i fuochi artificiali. E pensa: se questi sciocchi fuochi, invece che sparacchiare senza scopo, scoppiano nella canna di uno schioppo, la loro forza non può uscire che di qui, spingendo questa palla…

    BANG! è fatta, Tatanko, balla!
    TUM! TUM! TUM!
    E tu balla con me! Questo è il progresso!
    Anzi no! Basta, ballare!
    Leggi adesso!


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    Scheda Robot. 12 ROBOGUARD "BULDO"


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    Racconto di Tatanko. FINE



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    Questa pagina è stata creata il 25 ottobre 2014 e aggiornata l'ultima volta il 19 novembre 2014


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